La Giunta comunale di Palermo ha deliberato l’approvazione di un progetto a cui ho lavorato tanto negli ultimi mesi: “Palermo per l’odonomastica femminile. Donne Città Memoria”.
Finalità della proposta è quella di avviare un percorso che colmi l’assenza delle donne nell’attuale odonomastica della nostra città, frutto di una cultura maschilista e sessista.
Chi non segue questo tema, potrebbe chiedere del perché di questa scelta. Troppe volte mi sono sentita dire che i problemi, reali, delle donne sono altri e molto più concreti, ma cosa c’è di pìù reale e concreto del cancellare dalla memoria collettiva i nomi e le storie delle donne che con il loro impegno sociale e professionale hanno offerto un importante contributo al mondo culturale, scientifico e a tutta la società?
L’odonomastica e la toponomastica sono strumenti utili per mantenere viva la Memoria, per offrire conoscenza, specie alle nuove generazioni, ed essere un modello e uno stimolo per tutte e tutti. Sono numerose le figure femminili siciliane che hanno scritto importanti pagine di storia, ma che purtroppo una memoria collettiva scritta al maschile ha occultato, relegando la necessità del ricordo ai soli ambiti famigliari o strettamente lavorativi. Donne che con la loro cultura, il loro impegno, la loro capacità e competenza, con le loro lotte per l’affermazione e l’autodeterminazione, hanno contribuito all’emancipazione femminile, al cambiamento culturale e al progresso scientifico, all’affermazione dei diritti. Donne rappresentanti il mondo della ricerca, dell’insegnamento, della letteratura, delle arti, della filosofia, della scienza, della politica, dello sport, delle associazioni cittadine impegnate nella lotta contro la violenza di genere e nell’affermazione dei diritti e pari opportunità.
Il progetto “Palermo per l’odonomastica femminile. Donne Città Memoria” è così articolato:
- Intitolazione della corte interna del Museo Pitrè ad Agatuzza Messia, novellatrice, bàlia di Giuseppe Pitrè ed autrice delle migliori fiabe siciliane, e di intitolare il viale di accesso dello stesso museo a Emma Perodi, scrittrice.
- Intitolazione del vicolo Santa Caterina, il breve passaggio pedonale che collega Piazza Bellini a Piazza Pretoria, a Benvenuta Mastrangelo, donna protagonista dell’insurrezione del Vespro palermitano e fondatrice del monastero di Santa Caterina d’Alessandria, il più grande edimportante monastero femminile cittadino del Medioevo.
- Intitolare i dodici sentieri di Villa Trabia alle seguenti donne:
- Carla Accardi, pittrice
- Donitilde Di Carlo, musicista
- Fatima Del Castillo, insegnante, maestra dell’inclusione
- Alessandra Lavagnino, docente, scienziata e scrittrice
- Gigliola Lo Cascio, docente, psicologa, femminista, consigliera comunale e parlamentare
- Maria Rita Lo Forte, docente e storica del Medioevo
- Simona Mafai, femminista, consigliera comunale, senatrice, fondatrice di “Mezzocielo”
- Rossana Maiorca, campionessa mondiale di apnea
- Maria Teresa Morreale, docente e intellettuale
- Maria Occhipinti, scrittrice e attivista
- Marina Pino, giornalista
- Antonella Spanò, docente e archeologa
- Collocazione, sempre all’interno di Villa Trabia, una targa commemorativa, o pietre d’inciampo, dedicate a Franca Alongi, Bice Cerè, Grazia Meningi e Franca Rallo, partigiane di Marsala, tre delle quali uccise giovanissime dai nazifascisti durante la Resistenza.
- Valutazione, e quindi segnalazione all’Organo competente e deliberante, la possibilità di inserire nella Commissione Toponomastica del Comune di Palermo, quali componenti effettivi, la rappresentanza femminile proveniente, oltre che dal Settore comunale Pari Opportunità, dai diversi settori della realtà sociale e culturale cittadine quali: Associazione Toponomastica femminile, Donne rappresentanti il mondo della storia, della letteratura dell’arte, della filosofia, della scienza, Associazioni cittadine impegnate nella lotta contro la violenza di genere e per l’affermazione dei diritti e pari opportunità delle donne.
“Palermo per l’odonomastica femminile. Donne Città Memoria” vuole essere l’inizio di un percorso culturale più ampio che restituisca la Memoria alle altre, numerosissime, donne protagoniste della nostra Storia; una Storia che deve essere ancora in gran parte conosciuta e scritta.