Sul sito della Regione Siciliana “Costruire Salute” svetta una voce di menù: “Medicina di Genere”, sapete cosa sia? Riporto le loro stesse parole:  “La Medicina di Genere (MdG) si occupa delle differenze biologiche tra uomo e donna, nonché delle differenze di genere legate a condizioni socio economiche e culturali e della loro influenza sullo stato di salute e di malattia […]  Le differenze tra uomini e donne si osservano sia nella frequenza che nella sintomatologia e gravità di numerose malattie, nella risposta alle terapie e nelle reazioni avverse ai farmaci, nelle esigenze nutrizionali e nelle risposte ai nutrienti e a sostanze chimiche presenti nell’ambiente”.

Detto questo, in Sicilia, come nel resto d’Italia, sono fiorite le primule degli Open Day per immunizzarsi con il siero AstraZeneca, scendendo con l’età fino ai 18 anni, 18, l’età di Camilla, la ragazza morta ieri a Genova dopo essere stata vaccinata con il siero di Oxford; anche lei non ce l’ha fatta come altre donne.

Nessuna morte, in queste circostanze si può accettare, sia chiaro, ma le prime trombosi associate a trombocitopenia erano la manifestazione del raro effetto collaterale, non conosciuto all’inizio perchè il campione che ha testato il vaccino era obiettivamente più piccolo rispetto al numero di vaccinati. Da questo punto, grazie alla scienza, eravamo andati avanti, tanto da avere le prime risposte e il target ben definito: donne under 60, soprattutto giovani. 

Cosa succede poi? Invece di applicare proprio quello che la Medicina di Genere osserva e prescrive ci si è limitati a dare un’indicazione di preferenza su altri vaccini, cioè quelli a mRNA con Pfizer o Moderna, senza mettere uno stop, sarebbe bastato continuare a vaccinare soltanto gli uomini con AstraZeneca ad esempio, se proprio non si volevano buttare le fiale e non rallentare totalmente sul ritmo, così come suggeriva l’immunologa Viola.

Il suggerimento, perché di questo si tratta, è comunque finito nell’oblio, imbastendo anche campagne di comunicazione infarcite di termini allettanti come “Open Day”, “Senza Prenotazione”, aggiungendo anche dei Dj Set ed effetti speciali. A completare tutto la parola di assoluzione per le istituzioni:  “volontario”. Diciamolo chiaro: lo Stato e le Regioni non possono essere assolti perché erano più forti le gride manzoniane da dare in pasto ai giornali. Per  tutelare la salute dei cittadini, ma soprattutto delle cittadine, stavolta avrebbero dovuto dire un sonoro NO, il no educativo, il no che ti fa crescere, il no che ti salvaguardia e che ti fa continuare a vivere.

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Scritto da:

Katia Orlando

Consigliera Comunale di Palermo con Sinistra Comune