Il 5 giugno sono stata in piazza, di fronte al Teatro Massimo, con “CI VOGLIAMO VIVƏ! SE TOCCANO UNƏ TOCCANO TUTTƏ – Fuori la rabbia!”, per manifestare tutto il nostro dissenso su quanto accaduto alla coppia di turisti torinesi in vacanza a Palermo e su tutte le forme di violenza e intolleranza omotransfobiche 🏳️‍🌈

“Siamo stanchə siamo arrabbiatə ma siamo lucidə e consapevoli” sono le parole dellə ragazzə aggreditə sabato scorso al centro della nostra città.
“La loro rabbia è la nostra, chi aggredisce unə di noi, aggredisce tuttə noi, aggredisce le nostre battaglie ed il diritto alla visibilità di ciascunə: per questa ragione, a distanza di venti giorni, torniamo in piazza per urlare la nostra voglia di vivere, di desiderare e di esprimerci in libertà, intesa come piena, serena e autodeterminata espressione di noi stessə; negli spazi privati e specialmente negli spazi pubblici.
La loro consapevolezza è la nostra: la discussione di questi ultimi mesi sul ddl Zan, che non c’entra nulla con il contenuto del testo, ha invece lo scopo di avvelenare i pozzi del confronto pubblico con conseguenze che sono sotto gli occhi di tuttə e in tutta Italia, riversandosi nelle nostre città che non sono mai state meno sicure di oggi per le soggettività LGBTIQ+.
L’aver definitivamente sdoganato la libertà di odiarci e aggredire ci condurrà, anche qualora la legge venisse approvata la legge, a contare mortə e feritə.
Torniamo in piazza perché questa rabbia che abbiamo tuttə in corpo vogliamo urlarla insieme, consapevoli che per la nostra (r)esistenza è fondamentale lo stare unitə, lo stringerci lə unə alle altrə in una comunità forte, accogliente e sicura per tuttə noi.”

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Scritto da:

Katia Orlando

Consigliera Comunale di Palermo con Sinistra Comune